Perché investire in una campagna di comunicazione sostenibile?
Ma la vera domanda è: perché non farlo?
Al giorno d’oggi, di fronte ad un mercato sempre più orientato verso scelte green e responsabili, ogni grande e piccola realtà imprenditoriale ha la necessità di distinguersi e prendere il proprio posto nel nuovo scenario di business globale, diffondendo il suo impegno e contribuito nell’ambito della sostenibilità e tutte le sue declinazioni. La comunicazione diviene, quindi, un’opportunità strategica per divulgare i valori fondamentali dell’azienda, i principi cardine su cui basa le fondamenta del proprio lavoro e gli impegni che essa mette in atto per rendere il suo processo produttivo il più possibile a impatto zero.
Ma questa necessità da dove nasce?
La necessità e l’impulso di voler agire e comunicare in termini di sostenibilità nasce il 25 settembre 2015 in seguito alla sottoscrizione del documento Agenda 2030 da parte dei 193 Paesi membri delle Nazioni Unite, ovvero un programma d’azione per le persone, pianeta e prosperità composto da 17 obiettivi per lo sviluppo sostenibile dei Paesi firmatari.
Questi 17 obiettivi si traducono in SDGs, i Sustainable Development Goals, suddivisi ulteriormente in 169 targets specifici per raggiungere traguardi in ambito ambientale, sociale ed istituzionale (sulla linea dei principi fondamentali ESG) entro il 2030.
Gli obiettivi SDGs hanno validità globale e coinvolgono tutte le realtà e società di un tessuto territoriale, dal soggetto pubblico al soggetto privato, dalla PMI fino alla grande realtà multinazionale in direzione di un'unica finalità: la creazione di una condizione globale di sviluppo sostenibile in ambito economico, ambientale e sociale. Per citare alcuni degli obiettivi presenti nell’Agenda 2030, troviamo la sconfitta della povertà assoluta, la lotta alla parità di genere, l’incremento delle città e comunità green, la tutela delle specie animali e vegetali, il decremento degli allevamenti e colture intensive e la creazione di soluzioni efficienti per la lotta ai cambiamenti climatici.
Sulla base dei 17 obiettivi e dei 169 targets dell’Agenda 2030 è possibile creare strategie imprenditoriali e campagne di comunicazione incentrate sul tema della sostenibilità. Analizzando il tessuto economico attuale, a parità di scelta un attore del mercato odierno identificherà i propri stakeholder scegliendo al 90% soggetti intraprendenti progetti e iniziative in termini di responsabilità sociale, ambientale ed economica. Ecco perché risulta fondamentale allinearsi alle richieste del mercato e, soprattutto, dirigere la propria mission aziendale verso l’obiettivo più importante di tutti: la tutela e salvezza del nostro Pianeta.
Come si costruisce una strategia di comunicazione sostenibile?
Innanzitutto, risulta fondamentale porsi delle domande e fare delle riflessioni.
Chi sono io?
Chi è la mia azienda?
Cosa posso fare per il Pianeta, la comunità locale, i miei dipendenti?
Quali azioni posso implementare per dare il mio contribuito all’ambiente ed essere riconosciuto/a come una realtà responsabile e attenta alle problematiche attuali?
Indubbiamente, l’adozione di politiche di risparmio energetico, riduzione dei rifiuti, efficientamento delle materie prime e partecipazione a progetti comunitari sostenibili, si traducono in azioni vincenti per indirizzare la propria realtà imprenditoriale verso un concetto di transizione ecologica.
E poi? È il momento di comunicarlo.
Una strategia di comunicazione sostenibile è la chiave vincente per dare luce e concretezza a tutti gli investimenti e sforzi intrapresi per rendere la propria attività una pedina green il più possibile orientata ad una filosofia zero impact.
La strategia parte dai mezzi base della comunicazione, cercando di declinare tutti gli strumenti a disposizione dell’azienda verso un concept sostenibile e di tutela ambientale.
In primo luogo, si agisce sugli strumenti adoperati dalla maggior parte delle attività, ovvero il sito web corporate ed i profili social media. I contenuti di tali pubblicazioni devono principalmente coinvolgere i tre pilastri della sostenibilità comunicando i progetti intrapresi in ambito ESG, politiche interne sul welfare, modelli organizzativi responsabili e obiettivi di transizione ecologica; tali contenuti risultano essenziali per divulgare il proprio impegno e investimento verso gli stakeholder aziendali e potenziali nuovi clienti e interlocutori. Lo scopo è identificarsi all’interno di una nuova cornice green, rafforzando il collegamento del tema della sostenibilità con la brand identity della nostra impresa.
Parallelamente alla pubblicazione di contenuti dedicati, un ulteriore punto di forza consiste nel comunicare la partecipazione dell’azienda a convegni nazionali e internazionali in ambito sostenibilità, coinvolgimento in eventi del settore e promozione di formazione in tema ESG verso il proprio organico aziendale: diffondere il concetto di voler internalizzare i principi della sostenibilità verso i propri dipendenti è un plus importante per comunicare una transizione non solo dal punto di vista produttivo, ma anche una transizione ambientale sulla vision dell’impresa.
Per completare e consolidare la strategia di comunicazione sostenibile, la redazione di un documento di report e di bilancio di sostenibilità diviene fondamentale al fine di certificare i dati e i numeri della realtà aziendale, quali impatti ed emissioni, riduzione di CO2, inclusività delle policy normative, marchi e certificazioni ottenute, obiettivi interni e futuri in ambito di responsabilità sociale e coinvolgimento della comunità locale.
Dal 2024 la redazione del documento ufficiale di Bilancio di sostenibilità diverrà obbligatorio per tutte le imprese con più di 250 dipendenti, con un fatturato superiore ai 50 milioni di euro ed un bilancio annuo di almeno 43 milioni di euro.
Ciononostante, le realtà imprenditoriali, aziendali e produttive escluse da questi parametri normativi hanno un’ulteriore possibilità per dichiarare anch’esse il proprio contributo in ambito green: il report di sostenibilità ambientale.
Il Report di Sostenibilità è lo strumento che permette all’azienda di comunicare in maniera trasparente, chiara e diretta, e a tutti i suoi stakeholder, le proprie prestazioni sulla base di standard ambientali, sociali e di governance, ponendo il tema della sostenibilità al centro della propria performance aziendale. Ad oggi, il report di sostenibilità è un tool necessario per comunicare gli obiettivi ed il know how di qualsiasi realtà produttiva. Il mercato, composto dai clienti, da potenziali consumatori, da fornitori e dalla Pubblica Amministrazione, è costantemente alla ricerca di collaboratori che possano fornire un contributo responsabile e sostenibile, in grado di soddisfare ed adeguarsi ai driver ed alle esigenze che guidano il business attuale. Il report non è solo uno strumento comunicativo: la pubblicazione dell’elaborato migliora l’operatività aziendale in direzione di un efficientamento dei processi interni, riduzione della produzione di materiali di scarto e attività di prevenzione grazie a processi di risk assessment.
Secondo ricerche statistiche condotte negli ultimi due anni sul mercato italiano ed europeo, il 60% dei consumatori – di fronte ad una parità di scelta – preferisce e conclude il suo acquisto verso un prodotto o una materia prima nato da processi sostenibili e con un impatto ecologico inferiore rispetto alla media di mercato. Le statistiche dimostrano inoltre che le imprese investenti in temi “green” risultano più resilienti e innovative di quelle non green, con un aumento significativo di fatturato per le realtà eco-investitrici pari al 20% nel 2020 ed in continuo aumento negli ultimi anni.
A conclusione delle riflessioni trattate e a fronte della positività dei numeri registrati in tema green economy, ogni piccola, media e grande realtà imprenditoriale dovrebbe avvertire la necessità di investire in politiche ed iniziative di transizione ecologica, contribuendo verso una tutela e supporto del proprio territorio e della comunità residente. La comunicazione di tali aspetti e la divulgazione del proprio operato non farà la differenza solamente a livello di reputazione e di visibilità sul mercato, ma sarà un vero e concreto punto di forza per la salvaguardia l’ambiente e tutela delle generazioni future.