Lo sappiamo, viviamo tempi veramente frenetici; continue evoluzioni e progressi di varia natura stimolano, quasi impongono, il cambiamento, l’adeguamento o, nel migliore dei casi, l’aggiornamento delle proprie attività, settori, strumenti ecc… Il turismo non è un’eccezione.
Gli ultimi 10 anni hanno visto nascere nuove figure professionali impiegate nel turismo.
Questo numero crescerà ancora di più, sia per numero che per varietà: il turismo è un settore che, ad oggi, non conosce crisi.
Nel Belpaese (che sarebbe il nostro :) ) il mercato dei viaggi vale 113 miliardi di euro e un milione e mezzo di impieghi (Fonte: The World Travel & Tourism Council). Una vera esplosione generata soprattutto dalla sharing economy, dai voli low cost, dal web e dalle sue dinamiche (social media, siti web).
In un mercato così dinamico, dall’alto potenziale, ci sono due concetti chiavi: non ci si improvvisa e non si rimane indietro. Understand?
Per ogni piccola e specifica mansione, c’è una figura professionale altamente specializzata e “verticalizzata” nel suo micro-settore. Vediamo insieme alcune di queste figure:
Destination manager
È un consulente a cui si affida la valorizzazione di una città, un borgo o un’attività di altro tipo, come può essere una ciclabile particolarmente turistica, una località caratterizzata da qualche attività particolare (Avete presente il Montreaux Jazz Festival? O, chessò, la via del Chianti? Il Cammino di Santiago?). Individuare carenze e colmarle con offerte, promuovere mete meno conosciute e, molto interessante, “destagionalizzare” le visite. Chi ha detto che in Engadina si va solo a sciare?
Informatici e social
Dati alla mano, come piace a noi di Aglaia, agenzia di comunicazione Lecco: dall’Osservatorio Innovazione Digitale nel Turismo del Politecnico di Milano ci informano che l’83% dei turisti usa il web per cercare informazioni. L’altro 17% non usa computer e smartphone per paura delle scie chimiche. Di questo ottantatré per cento, l’86% consulta almeno un’app in ogni viaggio. Cosa vuol dire questo? Che il cartello giallo, con la scritta ZIMMER FREI lo devi mettere sì sull’uscio del tuo B&B, ma anche su una Display Ads targettizzata e geolocalizata con hashtag e metatag clusterizzanti per interesse. Non mi segui più da “zimmer frei”? Devi affidarti ad uno specialista: un informatico, un social media manager e, novità, un travel designer che crea itinerari ed esperienze specifiche. Infine, se non avete sentito parlare di E-Booking manager, Digital Travel Analytic, Digital Advertising Manager o Digital Architect il nostro consiglio è quello di cliccare qui e scriverci subito, la nostra esperta di advertising online Francesca vi aiuterà a scegliere la giusta strategia!
Cit: “Serve una rivoluzione culturale: le imprese devono capire che il digitale non cambia il modo di lavorare, ma fornisce opportunità semplici e a basso costo. Non bisogna improvvisarsi ma affidarsi a professionisti.”
- Andrea Cristallini, communication manager Google Italia.
Esperienze e sostenibilità
Abbiamo appena parlato di esperienze. Scrivi “guide turistiche“ ma leggi “Hospitality manager”; e leggilo ad alta voce. Questa figura professionale si occupa di trovare, organizzare e gestire quello che il tuo ospite non dimenticherà mai di te: un’esperienza unica. Ed ecco che si inventano visite in quartieri etnici guidate da migranti (succede a Torino), corsi di cucina locale coinvolgendo ristoranti, osterie e gastronomie della zona, o, ancora, visite e attività “sul campo” con contadini, artigiani, fornai e allevatori. Il turista, oggi, vuole anche sporcarsi un po’ le mani. E paga per farlo.
Infine il turista è anche più attento e consapevole: parliamo di turismo sostenibile. Questa nicchia in crescita sta portando gli hotel ad adeguarsi nel risparmio energetico e nella raccolta differenziata per esempio. Da questa esigenza sono nate le figure di consulenti e coordinatori ambientali: architetti e ingegneri che aiutano l’hotel ad essere più “green”. A Lecco, per esempio, tante strutture ricettive si stanno affidando ai tour e ai noleggi di Lake Como Bike.
Guest centricity
Dai tempi dei romani e dal medioevo Giapponese esistono gli albergatori. Certo, come stiamo dicendo sono cambiate molte cose. Una cosa non è cambiata: non si prescinde dall’elemento umano.
Sta fallendo, sempre per rimanere in Giappone, l’hotel nipponico gestito interamente da robot. Perché? I clienti vengono trattati in maniera invasiva e spiccia. Per questo una figura sempre più cruciale è il Guest Relations Manager: punto di riferimento dell’ospite per ogni questione (dalla cottura delle uova a colazione, al percorso nella spa dell’albergo).
InstAgram
Citiamo il quotidiano inglese The Indipendent: il 40% dei turisti sceglie oggi la sua meta per la sua instagrammabilità. Ovvero, quanto la location ha un appeal degno del profilo instagram dei suoi visitatori. Questo vuol dire che già il vostro profilo Instagram deve essere il più bello, il più accattivante e il più trendy di tutti gli altri. Deve raccontare la vostra storia, la vostra cura e la vostra professionalità, con foto che portino l’utente ad essere già lì. Lo story telling aziendale e la brand identity sono il pane quotidiano di Andrea e Martino: chiamaci e parla con loro per la tua storia vincente!
Se questo articolo ti ha fatto venire in mente qualche attività per il tuo business turistico, siamo a tua dipossizione per aiutarti a decidere e a progettare insieme il futuro del tuo progetto!
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