É stato pubblicato il report “Digital 2025”, che offre una panoramica sui comportamenti e i trend nel mondo digitale e social a livello globale per l’anno corrente, comparandoli con le annate precedenti.
Tra i dati analizzati, il report si concentra anche sullo stato dell’arte dei social media, e informa immediatamente sull’aumento di utenti attivi, che solo nell’ultimo anno è cresciuto del 4.1%, raggiungendo la quota di 5.24 miliardi di persone, ovvero il 63.9% della popolazione mondiale (notare che il 94.2% della popolazione ha accesso e utilizza internet). Sono dati davvero impressionanti, considerando che nei primi anni di secolo la percentuale della popolazione mondiale che utilizzava i social era tra lo 0.4 e il 4.5%.
La popolarità dei social si può comprendere dall’analisi sulle motivazioni per il loro uso: metà degli utenti lo utilizzano per essere in contatto con amici e familiari (motivazione principale per ogni fascia d’età), circa il 40% per riempire il tempo libero, e circa il 34% per leggere informazioni e notizie. Tra i giovani spicca l’interesse sull’attualità e la ricerca di contenuto, mentre tra gli adulti tra le proprietà vi è la ricerca di prodotti da acquistare. Inoltre, tra gli account più seguiti – oltre ad amici e familiari che rimangono al primo posto – vi sono attori, comici, figure pubbliche dell’entertainment, e persino account di meme e parodia… soprattutto tra i giovani.
La ricerca di notizie come motivo alla base dell’utilizzo dei social è sicuramente un dato che vale la pena approfondire: Facebook è il social più popolare per la ricerca di notizie (37%), soprattutto tra gli adulti, seguito da YouTube, Whatsapp e Instagram. Di fatto, più del 50% degli utenti attivi su Facebook lo utilizzano per cercare informazioni e notizie di attualità, e percentuali simili si applicano anche a Instagram e TikTok. L’interesse per le notizie aumenta con l’età e varia in base a genere e area geografica: gli uomini sono più propensi ad utilizzarlo come mezzo informativo, e i paesi meno sviluppati sono quelli che si sfidano maggiormente ai social per tenersi aggiornati sull’attualità.
Queste informazioni possono essere una chiave di lettura per comprendere come mai vi sia tanta preoccupazione riguardo la diffusione di fake news e disinformazione, soprattutto sui social media. Nonostante Facebook abbia annunciato che solo il 3% dei contenuti pubblicati sulla piattaforma riguardino notizie e informazioni sull’attualità, è chiaro che l’interesse a livello mondiale per quella piccola percentuale sia molto elevato… è quindi logico che insorgano preoccupazioni come quelle analizzate e delineate dal WEF (menzionate nei nostri articoli precedenti e che vi invito a leggere).
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A cura di: Martina Mauri, PR & Account